domenica 11 settembre 2011

Lettera aperta a Marino Sinibaldi, Direttore di Radio3Rai



Gentile Direttore Marino Sinibaldi,

sono un appassionato ascoltatore di Radio3Rai. Anzi, le confesso che la programmazione culturale di questa ottima radio pubblica, insieme alle possibilità di informarsi fornite da internet e dai social network, mi ha aiutato a liberarmi definitivamemnte da quella "ladra di tempo e cattiva maestra" televisione (e, successivamente, di firmare la "dichiarazione di dipendenza" da Radio3 promossa da Alessandro Bergonzoni...).
Sia il mio apparecchio radio di casa che quello in automobile sono costantemente sintonizzati sulle frequenze mhz 98.50 e, compatibilmente con il lavoro e gli altri impegni, seguo le trasmissioni e le dirette della "nostra" Radio. Ne ho apprezzato altresì lo sforzo della Sua direzione per portare il più possibile Radio3 tra la gente con le dirette dai luoghi in cui accadono le cose importanti, oltre i Festival Letteratura di Mantova e Filosofia di Modena-Carpi-Sassuolo, (ero presente alle dirette dal cortile di Palazzo Re Enzo a Bologna il 2 agosto dell'anno scorso e dal Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia il 7 gennaio di quest'anno), e di dedicare l'intera programmazione di alcune giornate ad avvenimenti speciali, come oggi al Decennale dell'11 settembre 2001 e domani all'avvio del nuovo anno scolastico.
Per tutte queste ragioni mi aspettavo una preparazione della "nostra" Radio a seguire, a suo modo, un avvenimento che è, insieme, celebrazione di un importante cinquantenario del nostro Paese ed evento culturale e politico in sè: la Marcia per la pace e la riconciliazione dei popoli che si svolgerà il 25 settembre, da Perugia ad Assisi, nel 50° anniversario di quella voluta, promossa e organizzata da Aldo Capitini nel 1961.
Quella prima Marcia segnò l'ingresso nella storia repubblicana di un nuovo soggetto storico, autonomo dai partiti, il "popolo della pace", per il quale Aldo Capitini (affiancato da Arturo Carlo Jemolo, Guido Piovene, Renato Guttuso ed Ernesto Rossi) lesse dalla Rocca di Assisi la famosa "Mozione del popolo della pace". Quel popolo che, pur con alterne fortune, non sarebbe più uscito dalla scena e, di nuovo, si manifesterà il 25 settembre sulla strada che conduce dai Giardini del Frontone di Perugia alla Rocca di Assisi.
Alla marcia del 1961, che fu marcia di popolo, partecipò il fior fiore dell'intellighenzia italiana. Oltre ai già citati intellettuali, ricordiamo Giovanni Arpino, Walter Binni, Goffredo Fofi, Edmondo Marcucci, Beniamino Segre, Norberto Bobbio, Itallo Calvino, Franco Fortini, Gianni Rodari, Fausto Amodei...Pier Paolo Pasolini, che pure non partecipò, scrisse su "Vie Nuove" del 4 gennaio 1962: "quella Marcia della Pace è stata il fenomeno politico italiano più interessante dell'anno. Una specie di riproposta, modernissima, del CLN". Tutti ne diedero preziose testimonianze scritte, raccolte da Capitini nel volume "In cammino per la pace", edito da Giulio Einaudi nel 1962. E' lo spaccato di un'altra Italia, intellettuale e popolare che, per la prima volta prendeva direttamente la parola sul tema della pace, cosa "troppo importante perchè possa essere lasciata nelle mani dei governanti", come si legge sulla "Mozione del popolo della pace".
La dimensione storica dell'evento, in piena guerra fredda e a poche settimane dalla costruzione del "muro di Berlino", con le sue "onde" che giungono fino a noi attraverso le venti Marce organizzate da allora (le prime a cura del Movimento Nonviolento, anch'esso fondato da Capitini, le successive a cura della Tavola della Pace), e l'urgenza del tema della pace oggi, con il nostro Paese impegnato in "guerre calde" consecutivamente da vent'anni, con la Costituzione italiana che "ripudia la guerra" ma viene invece essa bellamente ripudiata, con la spesa pubblica militare che aumenta inesorabilmente mentre viene drasticamente tagliata la spesa pubblica generale, compresa quella per la cultura...l'insieme di queste dimensioni storica, culturale e politica racchiuse nella marcia Perugia-Assisi del prossimo 25 settembre avrebbero, a mio avviso, meritato un'attenzione da parte della "nostra" Radio di cui non trovo traccia nella programmazione annunciata.
Spero di essere stato distratto.

Cordiali saluti
Reggio Emilia, 11 settembre 2011

Pasquale Pugliese
segreteria nazionale del
Movimento Nonviolento

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